Chi è un consulente finanziario autonomo? Che cosa fa? Cosa c’entra col commercialista e che nesso ha con la disciplina del trading?
Affrontiamo le domande una per volta, generalmente i consulenti finanziari autonomi sono per l’appunto dei professionisti che operano in totale autonomia e distacco da qualsiasi organizzazione privata, il loro obiettivo e fine principale è quello di mettersi a disposizione del cliente ed esaudire ogni sua richiesta in merito a temi di natura finanziaria.
I vantaggi che provengono da questa definizione è che i consulenti autonomi non devono curare gli interessi di nessuno se non quelli del cliente, a differenza invece dei consulenti finanziari di aziende o dei promotori delle banche e altri istituti di credito che fanno gli interessi del loro sostituti d’imposta, nonché loro datori di lavoro, altro fattore positivo dei consulenti finanziari: non guadagnano sulle perfomance del cliente, ma lo consigliano a fare quelle migliori per portarlo a guadagnare il più possibile, ma non prenderanno nemmeno un centesimo dal guadagno del proprio cliente a differenza di altre figure che lavorano negli stessi ambiti di competenza, ma con fini diversi.
Quindi per rispondere alla seconda domanda cosa fa il consulente finanziario: egli consiglia ai suoi clienti cosa è più opportuno fare rispetto alle fattispecie di interesse, ovviamente il campo finanziario è vastissimo, abbiamo quello degli investimenti (trading, risparmio gestito, fondi, obbligazioni, conti depositi, ecc...), c’è la finanza aziendale e la finanza agevolata con i vari bandi di finanziamenti pubblici e i finanziamenti classici ovvero il credito al consumo riguardante mutui, prestiti, cessioni del quinto finalizzati sempre ad investimenti più o meno redditizzi.
Come abbiamo visto anche il trading è contemplato nei vari consulenti però non tutti ne capiscono abbastanza da potersi definire esperti in merito, quindi fate attenzione e chiedete sempre un riscontro in merito, se il vostro consulente è un esperto di trading chiedetegli informazioni sul suo tipo di trading, magari fatevi mostrare qualche suo eseguito, se non tutto il book se è possibile con a seguito lo storico degli eseguiti, ovviamente sempre se ne avrete possibilità. Purtroppo l’unico fattore negativo è che non esiste in Italia un albo del consulenti finanziari autonomi, quindi chiunque, a meno che non vi sia conflitto di interessi, può ricoprire sulla carta questo ruolo, sarà curanza del cliente accertarsi delle credenziali di attendibilità del consulente a cui si rivolge, a mio avviso non deve mancare magari una laurea in materie finanziarie o il titolo di promotore finanziario anche se non iscritto a tale albo per motivi di conflitto di interesse, comunque qualcosa che attesti professionalità in merito altrimenti come spesso succede rischiate che il vostro consulente sia il vecchio macellaio che ha chiuso per fallimento o il venditore di cucine che fa il consulente per hobby o l’imprenditore fallito che per colpa della crisi si improvvisa a far qualcosa, tipico atteggiamento in Italia che ci improvvisiamo un po’ in tutto, ma nello specifico alla fine sappiamo fare poche cose, quindi fate bene attenzione a chi vi rivolgete cercando magari conferme. Non vi spaventate se il vostro consulente finanziario emette particolari fatture, dove non comparare la partita iva, molto probabilmente egli opererà nel regime dei minimi attraverso la prestazione occasionale d’opera per la quale avendo un regime di introiti inferiore ai 5.000 € annui non è obbligato ad operare con la partita iva, ma basta che fornisca il suo codice fiscale e lo iscriva in fattura.
Questo regime dei minimi forfettario è un regime fiscale particolare legale per la quale non deve essere motivo di allarme nella professione che vi è dietro. Campanelli di allarme devono esserci se chi vi fa la consulenza non ne ha l’abilitazione a farla, ovvero non possiede i requisiti di onorabilità che la professione richiede, quindi un titolo di studio idoneo e/o magari una esperienza affine di un certo tipo, mostrandovela in titoli cartacei e dimostrandovela con i risultati storici. Chi non è in grado di fornire tutto questo è una persona per la quale a mio modesto avviso è meglio tenersi a distanza, in quanto la trasparenza è sicuramente una dimostrazione di professionalità che in mancanza del caso non sarebbe contemplata. Possiamo quindi rispondere alla domanda in calce e quindi affermare che il consulente finaziario sta al trading, come il commercialista sta alla contabilità; il trading è una disciplina contempleta nella professione del consulente finanziario solo se il consulente finanziario può quindi dimostrare competenza in merito, come già sopra esplicato. Infene concludiamo che al giorno d'oggi tutti i vari commercialisti data la loro esperienza nel mondo finanziario, esistono molti di questa categioria che si sono specilizzati ed offrono anche questo settore nel loro servizio giustificati dalla laurea in tematiche economiche e finanziarie, quindi forniti dei vari requisiti di onorabulità e competenza possono benissimo ricoprire il ruolo di consulente finanziario anche in tema di invesitmenti, posso consigliare il proprio cliente su quale banca appellarsi per la richiesta di un finazimento, basta che non vadano a svolgere ruoli che invadano il campo del promotore finanzario o del mediatore creditizio, o di altri albi strutturati, quello dei consulenti finaziari ancora non lo è, quindi non vi è alcuna limitazione in merito.
Per chi mi conosce e mi viene a trovare sia in qualità di amico, conoscente o cliente che sia, sono in grado di offrire questi parametri affrontando con professionalità e trasparenza l’incarico, per ogni specifica e approfondimento in merito potete contattarmi al mio indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Questo articolo è stato redatto a cura del Dott. M. D'Andrea, residente in Velletri (RM), consulente specializzato in discipline economiche, contabili, tributarie, previndenziali, finanziarie e fallimentari, iscritto all'albo A dell' ODCEC (ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili) di Roma sezione tirocinanti e trader privato.